Da due giorni ho cominciato un libro, ke mi inquieta, non sono arrivata a nessun punto cruciale della storia, non c’è un particolare personaggio ke mi ha colpito, eppure ci penso di continuo. mai un lbro mi ha fatto questo effetto, è come una presenza, costante. mi guarda dal comodino, mi osserva e mi possiede, turba e inquieta. Quasi mi rimprovera. Saranno forse i miei sensi di colpa verso il cibo? non so!
Il romanzo è Kitchen, di Banana Yoshimoto, una rielaborazione letteraria dello stile Manga.
“Un giorno tornai alla casa di prima. Volevo mettere in ordine le cose da portar via. Nell’aprire la porta trasalii. Da quando non ci abitavo più era diventata un’estranea. Era buia, silenziosa, niente si muoveva. Era come se tutte le cose che avrebbero dovuto essermi familiari si girassero da un’altra parte. Entrai timidamente, mi sembrava quasi di dover chiedere permesso”
contemporaneamente 